Dal tavolo istituzionale per la vicenda della cartiera Burgo di toscolano è emerso uno spiraglio: proseguire la trattativa al ministero delle Attività produttive. Il sottosegretario Stefano Saglia ha già dato il proprio assenso. E ora si cercherà di organizzare una riunione entro il 14 dicembre, giorno in cui il Parlamento voterà la fiducia al Governo, e potrebbe succedere di tutto. All'orizzonte, in realtà, non sembrano esserci grandi prospettive, e l'azienda stessa non ha lasciato grossi margini di trattativa. Quello di Roma sembra quindi essere più che altro un passaggio da ultima spiaggia.
LA RIUNIONE, convocata ieri dal sindaco di toscolano Maderno, Roberto Righettini, è durata tre ore, mentre i lavoratori attendevano notizie davanti a Palazzo Benamati, la sede del consiglio comunale. Folta la rappresentanza dei partecipanti: l'assessore provinciale Guido Bontempi, funzionari della Regione e della Prefettura, esponenti dei sindacati (tra cui Massimo Cestaro, della Cgil nazionale), uomini della proprietà (tra cui Rodolfo Magosso, della direzione generale, che in pochi anni ha portato il numero dei dipendenti del gruppo da 6.500 a 4 mila, Fiorenzo Pesenti, che guida lo stabilimento e Vincenzo Di Fiore, capo del personale), il comandante dei carabinieri Vincenzo Andaloro, presente in via precauzionale, vista la delicatezza delle questioni che si discutono in questi giorni a toscolano. Magosso ha insistito sulla posizione già espressa a fine settembre, e ribadita a più riprese: chiudere dal prossimo 1 gennaio ...
una delle due linee di lavorazione, la macchina continua XI, che sforna 870 metri di carta normale (per libri, agende, block notes, lettere), col taglio di 115 posti su un totale di 300.
LUCA BERTANZA, a nome delle RSU, ha presentato una controproposta: effettuare investimenti sulla macchina, in modo da passare alla produzione di fogli utilizzando carta riciclata, rinunciando quindi alla pasta di cellulosa. La soluzione consentirebbe di ridurre i costi, diminuendo anche le quantità destinate alle discariche. Ma dall'impresa è arrivata la risposta che tale lavorazione è già effettuata dalla fabbrica di Mantova. Non bastasse, il mercato non tira, e i margini di guadagno sono piuttosto ristretti. «Possiamo supportare la ristrutturazione della linea XI - ha detto l'assessore provinciale Bontempi, il primo a uscire -. Ma sono molto preoccupato. Temo che tante famiglie non trascorreranno un felice Natale». A lungo la discussione è sembrata un «muro contro muro», senza alcun ravvicinamento concreto. Finchè al termine si è deciso di rinviare la patata bollente nella sede del ministero.
«Noi preferiamo non rilasciare commenti», le parole di Magosso. Il sindaco Righettini invece ha voluto confermare che un ultimo spiraglio rimane aperto: «Il sottosegretario ha fatto delle aperture, che ora andremo a verificare a Roma. Non possiamo permetterci di rinunciare a qualsiasi tentativo. Le perplessità dell'azienda sono normali, ma il progetto illustrato dalle Rsu è valido». L'orizzonte, per i lavoratori della cartiera, rimane incerto.
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