Un accordo che rischia di diventare il modello Pomigliano dei call center italiani. Succede a Roma, alla fine di marzo, la società Festa Srl del gruppo Snai con sedi a Roma (Tor Pagnotta e Bufalotta) e Lucca (in località Porcari), presenta ai propri dipendenti un accordo da firmare in sostituzione dei contratti di lavoro a progetto, ma anche dei contratti nazionali di lavoro, Telecomunicazioni e Commercio, applicati fino ad ora, a tutto lo staff delle sedi di Roma ed a tutti i dipendenti, operatori e staff, di Porcari. Con questo accordo, discusso e firmato solo con la Fistel Cisl, si fanno uscire i lavoratori dal perimetro del contratto nazionale, modificando in peius le condizioni di lavoro di tanti dipendenti.
I dipendenti del call center di Roma lo scorso 18 aprile si sono visti recapitare un verbale di conciliazione, senza che fosse mai sorta nessuna controversia con l’azienda, con l’invito a presentarsi presso l’ufficio vertenze della Fistel – Cisl per sottoscrivere la conciliazione “con un taxi che partirà all’orario nella sede di appartenenza”.
Firmando l’accordo il lavoratore “acconsente che divenga unica fonte regolativa del suo rapporto di lavoro con Festa Srl a far data dalla sottoscrizione del presente accordo e rinunciando ad ogni pretesa connessa con il Ccnl Commercio”. I dipendenti a tempo indeterminato inquadrati nel contratto nazionale sono stati sottoposti ad una sorta di out – out, firmare o trasferta a Lucca fino al 31 agosto e poi in maniera definitiva dal primo settembre prossimo. I “dissidenti” prima sono stati sottoposti ad un regime di ferie forzate, dal 26 al 29 aprile e poi ad una trasferta con incarico verbale di una settimana a Lucca. Le ferie forzate sono state imposte in violazione dell’art. 148 del Ccnl Commercio che stabilisce che il datore di lavoro possa
stabilirne il godimento solo da maggio ad ottobre. Secondo la società, sotto uno stesso tetto non possono coesistere due o più regimi contrattuali e quindi chi non aderisce all’accordo può andare a Lucca. A questa prima trasferta sono state inviate anche due persone in regime della legge 104/1992 che prevede speciali deroghe per chi deve assistere familiari disabili e una madre in periodo di allattamento, palesemente contrastante con ogni tipo di trasferta. Un atteggiamento che mette una pietra tombale su anni di lotte sindacali e conquiste per la tutela delle donne sul posto di lavoro.
Non finisce qui. Una volta arrivati a Lucca i lavoratori si trovano a svolgere lavori dequalificati in base alle proprie mansioni. A qualcuno viene chiesto di archiviare i contratti scaduti, di undici anni fa, chi smista la posta.... Mentre digitando sui motori di ricerca "call center Festa Snai" escono decine di annunci di ricerca di 10 unità di personale da impiegare a tempo determinato con paga fissa più variabile. Gli annunci sono datati 26 aprile e 6 maggio 2011.
Mentre a Roma, i loro posti sono stati coperti da colleghi firmatari dell'accordo. La trasferta per “esigenze dell’azienda” sembra ingiustificata e imposta solo per scoraggiare i dipendenti dissidenti e spingerli a firmare l’accordo modello Marchionne. Quello che ai più potrà sembrare un piccolo accordo, rischia di scardinare e riformare in peggio un sistema di relazioni sindacali. Lo scontro adesso si gioca anche tra la Slc – Cgil e la Fistel Cisl, in cui la prima accusa la seconda di avere un piede in due staffe. Infatti se da un lato starebbe lavorando ad un tavolo comune, per portare il Ccnl Telecomunicazioni a unico schema contrattuale garantito per tutti gli operatori dei call center; dall’altro però firmando accordi di questo tipo mina il suo stesso lavoro. Inoltre, se un call center di medie dimensioni come quello gestito da Festa Srl, (stiamo parlando di 160 circa dipendenti nelle due sedi di Roma e circa 80/100 a Porcari). riuscisse a spuntare questa partita, potrebbe diventare un esempio per tanti altri imprenditori e per la stessa Festa di Lucca. La partita che si sta giocando è molto più ampia di quello che sembra.
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