L'accordo sancisce che la Cigs inizialmente richiesta dall'azienda per cessata attività si è invece trasformata «per crisi aziendale per evento improvviso ed imprevisto». Questo significa che nessun lavoratore verrà licenziato, ma si alternerà con gli altri in fabbrica. Un risultato importante per la salvaguardia di un vero e proprio «cuore» economico della zona, «grazie ai sacrifici di tutti i dipendenti - spiega Luciano Pedrazzani, nella segreteria della Cgil di Brescia -. questo accordo consente di acquisire del tempo prezioso per arrivare a soluzioni definitive». Riguardo ai salari, non sono previste riduzioni e verrà mantenuto anche il premio di risultato annuo (1.000 euro), che verrà corrisposto anche ai cassaintegrati. A questo provvedimento seguiranno altri ammortizzatori sociali e l'attuazione dei contratti di solidarietà. «Nessun pegno è stato pagato all'azienda - precisa il segretario della Camera del Lavoro, Damiano Galletti -. Sappiamo che la vicenda è ...
ancora aperta, ma se non altro ci sono margini di trattativa». E a questo proposito, il prossimo appuntamento è fissato per lunedì 10 gennaio in Prefettura con il tavolo istituzionale tra impresa e sindacati convocato dal sottosegretario Stefano Saglia. Intanto il Pd provinciale esprime soddisfazione per un accordo che «salvaguarda l'occupazione, garantisce i diritti dei lavoratori, tutela il salario e tiene aperta la prospettiva d'investimenti futuri, anche rispetto all'evoluzione del tavolo istituzionale».
Fonte: BresciaOggi
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