I Giovani 'NON+ disposti a tutto' della CGIL scendono in campo per lo Sciopero Generale proclamato dal sindacato il 6 settembre prossimo. Lo fanno nel modo colorato e dinamico che li ha visti protagonisti, dall'autunno scorso, di clamorose iniziative di protesta e denuncia organizzate per denunciare le gravi condizioni di lavoro e di vita delle nuove generazioni, nel tempo della crisi economica. Precari, sottopagati, dequalificati e sfruttati, ma sicuramente non più disposti a subire, pronti a riprendere in mano la propria vita e decisi nel voler far valere i propri diritti.
Questa volta, i giovani della CGIL, hanno deciso di utilizzare delle provocatorie cartoline per denunciare l'evasione fiscale, i tagli indiscriminati e per dire che l'articolo 18 non si tocca. Una mobilitazione per far conoscere, in particolare ai giovani e ai precari, le ragioni dello Sciopero attraverso una campagna di comunicazione che si sta diffondendo, in maniera virale, nei social network e nei prossimi giorni sarà portata nelle università e nei luoghi di aggregazione giovanile, attraverso volantinaggi e momenti informativi.
Dopo essere stati nella spiaggia di Mondello a Palermo, ci fa sapere sapere Ilaria Lani, responsabile delle Politiche Giovanili della CGIL, “proseguiremo in molte altre città: a Pisa è prevista per sabato 3 settembre un street parade nel centro storico, mentre nel Lazio e in Campania ci saranno volantinaggi creativi per esemplificare i contenuti della manovra, contrapponendo le proposte della CGIL ai desideri esauditi
dell'imprenditore del cartone animato 'The Simpson' Signor Burns, rappresentato nei nostri manifesti”.
La manovra del Governo, ha spiegato la giovane sindacalista senza mezzi termini, “condanna innanzitutto le nuove generazioni ad un futuro di disoccupazione e precarietà”. Di conseguenza “il 6 settembre - ha concluso Ilaria Lani - porteremo in piazza le proposte della CGIL per favorire l'occupazione giovanile e contrastare la precarietà, e soprattutto la voglia di riscatto di chi non è più disposto a pagare per chi non paga e vuole costruire un reale cambiamento nelle politiche del nostro Paese”.
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