ha
approvato il 7 novembre una delibera che peggiora le condizioni di
esenzione dal ticket ai lavoratori in difficoltà:
Dal
1° Gennaio 2013 tanti lavoratori colpiti dalla crisi dovranno
pagare il ticket sui farmaci e sulle prestazioni ambulatoriali:
Per
i disoccupati e i loro familiari,l'esenzione sarà esigibile
se il loro reddito familiare è pari o inferiore a 27mila euro\anno.
Per
i lavoratori in cassa integrazione straordinaria, o in deroga, o in
mobilità,l'esenzione sarà esigibile solo se la loro
retribuzione, composta da reddito da lavoro e integrazione Inps, non
superi i massimali mensili previsti dalla Circolare n. 20 dell’INPS
del 8.2.2012.in questo caso il riferimento è al salario del singolo
lavoratore. Sarà estremamente improbabile poter esercitare il
diritto all'esenzione in quanto se si lavora anche poche ore si
supera il massimale, inoltre il massimale si aggiorna di anno in anno
quello del 2013 ( anno di riferimento) sarà più elevato del 2012.
Per
i lavoratori in contratto di solidarietà l'esenzione
sarà esigibile solo se la loro retribuzione, composta da reddito da
lavoro e integrazione Inps, non superiore ai massimali mensili
previsti dalla Circolare n. 20 dell’INPS del 8.2.2012 ( massimale
che viene aggiornato ogni anno) rendendo improbabile per i lavoratori
interessati il poter fruire dell'esenzione in quanto i riferimenti
salariali non sono rapportati ai massimali mensili previsti dall'Inps ma in percentuale sul salario del lavoratore.
salariali non sono rapportati ai massimali mensili previsti dall'Inps ma in percentuale sul salario del lavoratore.
Ricordiamo che le esenzioni attualmente in vigore erano state previste dalla giunta, a partire dal 2009 ed a seguito di un accordo con le parti sociali, nell’ambito di una serie di misure di contrasto degli effetti della crisi economica sulle fasce sociali più disagiate, erano state poi ampliate successivamente (lavoratori con contratto di solidarietà) e non prevedevano alcun limite di reddito.
Non ci
risulta che gli effetti della crisi siano oggi meno pesanti del 2009
e che siano quindi venute meno le ragioni che allora avevano
suggerito misure di maggior tutela delle fasce più deboli.
Ancora una volta i
tagli sono indiscriminati e colpiscono lavoratori e lavoratrici in
difficoltà.
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