mercoledì 30 ottobre 2013

QUESTA LEGGE DEVE CAMBIARE

La legge di stabilità 2014 in discussione al parlamento deve essere profondamente cambiata nelle parti che riguardano i prelievi fiscali sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Il nostro giudizio è nettamente negativo per le gravi ripercussioni che le norme contenute nel provvedimento produrranno, se così approvate, sulla capacità di spesa delle famiglie a reddito fisso.
Particolarmente penalizzante appare la parte che si riferisce ai redditi da pensione che prevede una serie di blocchi e tagli tali da ridurre ulteriormente le già scarse possibilità economiche a loro disposizione.
Inoltre, il già esistente divario tra redditi di pari importo da lavoro dipendente e redditi da pensione, viene maggiormente ampliato dal tanto sbandierato e ridicolo provvedimento sul “cuneo fiscale”.
A questo proposito si confronti la tabella di seguito elaborata.
Il sistema previdenziale italiano, con le sue anomalie, sperequazioni ed iniquità, è divenuto il terreno di caccia preferito da parte di tutti i governi che si sono via via succeduti nel corso degli anni.
Ad ogni legge finanziaria (oggi si chiama legge di stabilità), una volta usando il fioretto, altre volte la scure (vedi riforma Fornero), si è cercato di incidere in modo progressivo sulle pensioni, sempre inventando nuovi limiti e blocchi al solo ed unico scopo di fare cassa.
Di seguito indichiamo alcuni punti che, a nostro avviso, rappresentano la parte più mortificante dei
provvedimenti in discussione.

a) L'aumento della detrazione sui redditi non riguarda i pensionati. Il che, a parità di reddito, significa che questi ultimi pagheranno più tasse sulla loro pensione.

b) Il blocco della perequazione annuale sui redditi da pensione attuato per il 2012 e per il 2013, viene elevato per coloro che percepiscono un rateo corrispondente ad un importo superiore alle 6 minime.
Non è prevista alcuna restituzione per il blocco attuato nel 2012 e 2013 che, in termini economici corrisponde ad una mensilità percepita in meno.

c) Dal 2014 la perequazione annuale verrà attuata in misura decrescente dal 100% al 50% fino alla concorrenza delle sei pensioni minime. La perequazione non verrà più calcolata a scaglioni bensì sull'importo totale, il che comporta una riduzione degli aumenti di indicizzazione.
…..continua
d) E' prevista, inoltre, per tutti coloro che intendono avvalersi tramite la dichiarazione annuale dei redditi (Mod.730 o Unico), una riduzione dei rimborsi dal 19% al 18% per le spese effettuate nel 2013 e dal 18% al 17% per quelle effettuate nel 2014.

Questa misura colpisce in modo particolare i pensionati che dovendo generalmente affrontare maggiori spese come quelle sanitarie, si vedranno decurtare i rimborsi IRPEF riferiti a tale voce.
In conclusione, il testo della legge di stabilità passato al parlamento per l'approvazione, deve essere emendato nei punti in cui, ancora una volta, sulla logica dei grandi numeri, si tende a colpire sia i lavoratori dipendenti che i pensionati, riducendo ulteriormente le disponibilità economiche delle loro famiglie.


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